Descrizione
“Recitare la parte del poeta maledetto ti fa scopare un sacco.”
Cento aforismi, pensieri, poesie. Un numero non casuale dal richiamo boccacciano, che prende a piene mani elementi sparsi dello stile decadentista, rifacendosi all’arte nipponica degli haiku e alle poesie della morte.
Cento frammenti da leggere in un’ora, in un viaggio solo andata e nessun ritorno all’interno della vita di un uomo che ha fatto dell’arte una dipendenza. Una vita che il lettore scoprirà essere costellata di traumi, siano questi grandi o piccoli, dalla nostalgia per un qualcosa di avuto e perso, all’amore sofferto fino ai limiti umani, fino ad arrivare al dolore, troppo intenso per poter essere tollerato.
Cristiano Longordo nasce a Roma nel 1996, passa l’infanzia tra la sua città natale e quella che poi sarà la sua nuova casa, Castelli Romani. Da sempre è appassionato di cinema e letteratura, con uno spiccato interesse per la poesia. In particolare il suo sguardo si volge ai grandi poeti maledetti del decadentismo, da Baudelaire a D’Annunzio, mantenendo intatta una fortissima passione per i grandi autori classici, romani in particolare, fino a quelli che sono i suoi ultimi riferimenti moderni, Pasolini e Fabrizio De André, di cui per quest’ultimo coltiva un vero e proprio mito.
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