Descrizione
Dopo Gli abbracci non dati, nel suo nuovo libro, Gabriella Romano abbandona la prosa per dedicarsi alla poesia e trova l’espressione più alta della parola nel verso: ecco che questa raccolta si configura come un piccolo prodigio, un segno di speranza che annuncia che tutto è disposto a rinascere sotto l’apparente e immoto nulla e ribadisce tutta la potenza di quell’infinito che non siamo altro che noi. Un testo straordinario, in cui l’autrice, nel suo immenso raccontarsi, di nuovo ci tende la mano: il nostro cuore è sempre intatto, il profondo amore per la vita rimane un bocciolo che sopravvive all’inverno. E, di nuovo, la presenza dell’altro, l’aiuto dell’altro si fa necessità, forza, speranza per andare avanti, sempre grati dello straordinario dono che è la vita.
Siamo incerti e tremanti, ma, Per altri versi, immensamente felici.
Gabriella Romano è una traduttrice, insegnante di spagnolo e scrittrice. Nasce a Piano di Sorrento nel 1960. Vive fino all’età di quattro anni in Africa. Nel 1981 scopre il fascino dell’Andalusia, dove inizia a scrivere. Torna nel 1987 a Roma.
Conosce e abbraccia il Buddismo della Soka Gakkai.
Con Porto Seguro Editore ha già pubblicato Gli abbracci non dati, nel 2021.
Maria Luce Ottaviano –
Mi sono imbattuta in questo libro accompagnando una amica alla sua presentazione. Ho conosciuto Gabriella e sono stata colpita dal suo sorriso e dalla luce dei suoi occhi. Ho ascoltato alcuni versi letti in maniera profondamente sentita e qualcosa, che non so definire, si è annidata tra la mente ed il cuore. Kokoro … siamo entrambe buddiste. Gabriella descrive tante parti di me con lo stesso sentire ma la cosa più mistica è che descrive la me che già vede oltre quel muro, oltre quella sofferenza e respira a pieni polmoni l’aria della vita. La vita nel suo tutto, alti e bassi, ombre e luci in una fluente e intensa sinfonia.
Maria Elisa Cicchini –
Una piacevole sensazione di sospensione e di tenerezza sono le emozioni prevalenti che mi hanno accompagnato nella lettura di questo libro. Conoscevo già Gabriella Romano per aver letto e apprezzato i precedenti suoi libri, ma questo di poesie mi ha particolarmente colpita. L’autrice in questa raccolta poetica esplora tematiche quali l’amore in tutte le sue forme, la bellezza della semplicità, la fugacità del tempo, ciò che può essere o apparentemente sembrare, restituendoci quello che è la sua considerazione del mondo attraverso la riflessione sui luoghi a lei vicini, gli affetti e le persone. Ci porta con lei in un mondo di poesia suscitando riflessioni e immagini costantemente in bilico tra la luce e il buio, la speranza nel cambiamento e il valore delle piccole cose, attraverso le più svariate circostanze che la vita può offrire.
E per dirla con le sue parole:
” Silenzi”:
Il punto è rilanciare
tra lunghe pause
e significativi silenzi
ogni cosa si perpetua.
Maria Elisa Cicchini
Marina Summo –
Questo libro di poesie ha suscitato in me delle forti emozioni, ho ritrovato in quei versi me stessa, credo che chiunque lo legga possa provare la stessa sensazione provando emozioni che toccano il profondo dell’anima come una carezza. L’autrice esprime l’amore per la vita con semplicità e purezza riuscendo a vedere sempre il lato positivo delle cose mostrando un’abilità incredibile a tramutare in versi la generosità e la bellezza della natura. Ringrazio l’autrice per avere aperto ancora di più il mio cuore.
Caterina Gigante –
Ringrazio l’Autrice per le emozioni profonde che le sue poesie, colme di apprezzamento per la vita in tutte le sue manifestazioni, mi hanno suscitato.
Maria porcaro –
È stato facile per Gabriella Romano scivolare dalla prosa lirica degli “Abbracci non dati” alla poesia di “Per altri versi”. La sua sensibilità ci restituisce la poesia delle piccole cose, quelle che capitano tutti i giorni, che tendiamo a non vedere, a dare per scontate, a mettere in secondo piano, sbiadendone i contorni e l’importanza.
D’altro canto, Per altri versi appunto, il suo interesse si dilata e colloca il tutto in un’armonia più vasta, nell’armonia dell’universo.
Non è un mondo da favola che la Romano ci propone, è un mondo complesso, segnato dalla gioia, dai dolori, dalle avversità. Ma il messaggio che arriva è sempre di speranza. Se il nostro stato vitale è forte, se siamo consci delle nostre possibilità riusciamo ad affrontare ogni cosa ed a leggere i nessi tra le diverse fasi della vita.
Alleggeriamo il peso delle avversità individuandone il lato positivo.
L’assenza delle persone amate diventa presenza che conforta la nostra vita (p.112)
E quando un sogno non funziona e “pare irraggiungibile…forse era solo sbagliato” e c’è n’è un altro da sognare che aspetta di essere liberato” (p. 52)
È bello, interessante leggere la poesia della Romano, non è ermetica, non è costretta in versi rigidi.
Possiamo facilmente individuare quella che più ci riguarda.
E persino il mestiere “improbabile” che vorremmo fare nella vita:
“Svuotatrice di teste piene di pensieri..allentatrice di corde tese..scrutatrice del firmamento….
attraversatrice di campi di girasoli..(p. 25/26).
Maria Porcaro
Maria porcaro –
È stato facile per Gabriella Romano scivolare dalla prosa lirica degli “Abbracci non dati” alla poesia di “Per altri versi”. La sua sensibilità ci restituisce la poesia delle piccole cose, quelle che capitano tutti i giorni, che tendiamo a non vedere, a dare per scontate, a mettere in secondo piano, sbiadendone i contorni e l’importanza.
D’altro canto, Per altri versi appunto, il suo interesse si dilata e colloca il tutto in un’armonia più vasta, nell’armonia dell’universo.
Non è un mondo da favola che la Romano ci propone, è un mondo complesso, segnato dalla gioia, dai dolori, dalle avversità. Ma il messaggio che arriva è sempre di speranza. Se il nostro stato vitale è forte, se siamo consci delle nostre possibilità riusciamo ad affrontare ogni cosa ed a leggere i nessi tra le diverse fasi della vita.
Alleggeriamo il peso delle avversità individuandone il lato positivo.
L’assenza delle persone amate diventa presenza che conforta la nostra vita (p.112)
E quando un sogno non funziona e “pare irraggiungibile…forse era solo sbagliato” e c’è n’è un altro da sognare che aspetta di essere liberato” (p. 52)
È bello, interessante leggere la poesia della Romano, non è ermetica, non è costretta in versi rigidi.
Possiamo facilmente individuare quella che più ci riguarda.
E persino il mestiere “improbabile” che vorremmo fare nella vita:
“Svuotatrice di teste piene di pensieri..allentatrice di corde tese..
Maria Porcaro
Paola Ceccopieri –
Ancora una volta la parola di Gabriella Romano dimostra la sua vocazione al “rammendo”, a unire persone e percorsi che solo apparentemente le circostanze allontanano.
Ne “Gli abbracci non dati”, il diario nato nel tempo vuoto e sospeso della pandemia, la scrittrice, con sincerità, ripercorreva, tra gioie e dolori, le tappe significative del suo viaggio esistenziale: pezzi di vita cuciti insieme per ricercarne il senso e per scoprire quella comune umanità che ci lega agli altri. Nel suo nuovo libro, “Per altri versi” la scrittrice sperimenta la parola poetica che nasce spontanea da una profondità insondabile e misteriosa e conduce al midollo della vita.
Guidata dalla musica di una poesia discorsiva e dialogante, Gabriella Romano disegna un diario lirico che si sviluppa in un arco temporale ben definito: un anno e mezzo di versi, che uniscono “brandelli di vita” e consentono all’autrice di “presentarsi intera”, di ritornare a sé e sentire la trama profonda che lega la sua vita al respiro dell’universo.
“Per altri versi” nasce dunque da un’attitudine di apertura alla vita, grazie alla quale l’autrice può riconoscersi, ritornare a casa, vivere pienamente gli affetti più profondi e veri e “vibrare insieme all’universo”.
Paola Ceccopieri –
Ancora una volta la parola di Gabriella Romano dimostra la sua vocazione al “rammendo”, a unire persone e percorsi che solo apparentemente le circostanze allontanano. Ne “Gli abbracci non dati”, il diario nato nel tempo vuoto e sospeso della pandemia, la scrittrice con sincerità ripercorreva, tra gioie e dolori, le tappe più significative del suo viaggio esistenziale: pezzi di vita cuciti insieme per ricercarne il senso e per scoprire quella comune umanità che ci lega agli altri. Nel suo nuovo libro, “Per altri versi”, la scrittrice sperimenta la parola poetica che nasce spontanea da una profondità insondabile e misteriosa e conduce al midollo della vita.
Guidata dalla musica di una poesia discorsiva e dialogante, Gabriella Romano disegna un diario lirico che si sviluppa in un arco temporale ben definito: un anno e mezzo di versi che uniscono “brandelli di vita” e consentono all’autrice di “presentarsi intera”, di ritornare a sé e sentire la trama profonda che lega la sua vita al respiro dell’universo.
“Per altri versi ” nasce dunque da un’attitudine di apertura alla vita, grazie alla quale l’autrice può riconoscersi, ritornare a casa, vivere pienamente gli affetti più profondi e veri e “vibrare insieme all’universo”.