Descrizione
Una storia in tre tempi: l’infanzia al Sud, il trasferimento a Milano, e infine l’amore, nelle sue diverse manifestazioni. Questo romanzo segue la vita di Alberto Tempesti, dalle partite di pallone nella campagna dove è cresciuto fino alla carriera di insegnante di letteratura, scandita da avventure amorose, riflessioni esistenziali e una passione viscerale per i libri. Per il protagonista, la vita è attraversata da una linea di confine, sottile, quasi impercettibile: basta un niente per smarrirsi o ritrovarsi, nel mezzo di una verità.
Marcello D’Alessandra è nato a Gela e vive a Melegnano con la sua numerosa famiglia. Insegna italiano e storia presso un istituto tecnico. Linea di confine è il suo primo romanzo con Porto Seguro Editore.
Giovanna –
Ho letto queste pagine volando; struggenti alcuni momenti dell’adolescenza , vivaci e ironiche le pagine sulla scuola, sofisticato e complicato il rapporto affascinante con i libri, bellissime le citazioni. E uno stile in cui si respira Sciascia. Bello proprio tanto.
Alessandro –
Una piacevole scoperta!
Di questo libro ho amato la spiazzante onestà e l’umorismo vivace.
L’autore sembra volerci ricordare l’importanza di non prendere la vita né poco né troppo sul serio. Perché, se una linea di confine esiste, mica si vede; la si trova solo a furia di inciamparvi.
Massimo –
Libro in parte autobiografico, mi pare di capire, racconta storia e vicissitudini di questo ragazzo, dall’infanzia al sud, fino al trasferimento al nord per motivi familiari, dove trascorrerà la sua adolescenza fino all’età matura. Suddiviso in quattro parti, è composto di capitoletti brevi, di facile lettura e ben scritti; ho apprezzato il senso dello humor dell’autore e la descrizione di alcuni personaggi. Interessante ed attuale la parte in cui il protagonista parla della scuola (è un insegnante) e della sua concezione della stessa: molti sono gli insegnanti che dovrebbero leggerla e trarne spunto, ahimè… E’ la storia di una vita, insomma. Di effetto l’ultima frase, a chiusura del libro: sembra lasciare intendere che il protagonista (forse lo stesso scrittore?), abbia finalmente trovato la sua pace.
Cristiano –
Linea di confine è un romanzo delicato, pieno. Trovo lo stile avvincente: malgrado la vita narrata non sia esteriormente rocambolesca, tiene avvinti nel tinello di pochi metri quadri del vissuto del personaghio. Il ritmo delle parole è sicuro. Le innocenti ossessioni del prof. Tempesti destano empatia e tenerezza. Il personaggio ricorda a tratti la franchezza, l’autoironia e il candore sveviano. Ci trovo qualcosa anche della meridionalità di Francesco Piccolo (l’animale che mi porto dentro) ed il romanticismo di atti osceni in luogo privato di Missiroli. Il finale, delicato e appena sussurrato, perfetto.