Descrizione
Milioni di anni fa, la vita di gruppo fu la scintilla dell’evoluzione sociale. Così come allora i mammiferi di “Homo Sapiens” furono costretti a relazionarsi fra loro ai fini della sopravvivenza, così l’uomo moderno ha ancora bisogno di socialità, come strumento atto al raggiungimento dei propri scopi personali. Il gruppo aiuta a sviluppare l’identità individuale, soddisfacendo il bisogno di sicurezza, sostegno, accrescimento e autostima, che sarebbero impossibili da raggiungere singolarmente.
In questo saggio, Dalila De Padua analizza il gruppo sociale dagli albori fino a oggi, identificandone i meccanismi e le dinamiche, sia positive che negative. Si sofferma e approfondisce soprattutto queste ultime, quando accade che, piuttosto che apportare benessere, il gruppo determini l’annichilimento psicologico e sociale degli individui.
Con un’analisi attenta e ben argomentata, Il gruppo che esclude ci restituisce l’immagine inquietante di realtà morbose e ostracistiche.
Dalila De Padua nasce a Benevento, vive a Roma. Dopo il diploma studia grafica pubblicitaria ed esercita come libero professionista. In seguito a un’esperienza destabilizzante decide di dare una svolta alla sua vita e inizia a viaggiare in tutto il mondo. Laureata in scienze e tecniche psicologiche e qualificata come istruttrice mindfulness, attualmente si occupa di counseling e tecniche di riduzione dello stress.
Claudio visconti de padua –
Un argomento portato alla luce con metodica e analisi psicologica trattata professionalmente.Conoscerete la grave e distruttiva pratica dell’ostracismo perpetrata dalle psicosette religioso a danno della psiche dei fuoriusciti,coloro i quali hanno avuto conoscenza e coraggio per scappare dalle psicosette
Davide –
Comprato ieri alla presentazione del testo e letto in una giornata. Nonostante tratti di un argomento molto complesso quale quello dell’isolamento sociale, l’ho trovato chiaro, ben scritto e molto interessante. La tematica di cui tratta è sotto gli occhi di tutti ma spesso non ce ne accorgiamo. I gruppi sociali (famiglia, lavoro, comunità, ecc.) hanno dinamiche comuni e l’emarginazione da essi comporta una sofferenza invisibile e spesso trascurata o ignorata. Inquietante è lo spaccato che emerge sui Testimoni di Geova.
Bianca –
Non solo un saggio…..
Concetti complessi resi semplici e chiari, fruibili ai molti. Il libro è utile perché spiega come orientarsi all’interno dei gruppi sociali, descrivendo dettagliatamente le possibili dinamiche sociali. Il focus dettagliato su un gruppo considerato distruttivo e il fatto di cronaca presentato sono la ciliegina sulla torta, ove si illustra da quali situazioni stare alla larga.
Sicuramente un libro che arricchisce culturalmente.
Paolo (proprietario verificato) –
Lettura scorrevole ed educativa.
Mi ha lasciato basito scoprire in che modo i testimoni di Geova isolino gli ex membri e a quali assurde conseguenze subiscano le persone che non la pensano come loro.
Lemuel (proprietario verificato) –
Il libro è molto interessante e facilmente comprensibile. L’ argomento cardine è il gruppo sociale insieme alle dinamiche (soprattutto negative) che si instaurano all’interno di esso affinchè il gruppo sia coeso. Si parte dagli albori per arrivare ad analizzare le caratteristiche psicosociologiche dei gruppi. Inoltre, l’ autrice approfondisce l’attività ostracistica di un noto gruppo religioso che oggi conta milioni di fedeli in tutto il mondo. Ottimo saggio di psicologia sociale.
Lettura scorrevole, intrigante e importante.
bruno mancini –
Un libro faro’ su una questione inquietante che destabilizza la psiche umana,che appiattisce l’energia fisica e psicologica quando un gruppo sociale,religioso,di qualunque natura si coalizzi al fine di annientare l’esistenza umana.Ho letto cose che pochi sanno!
psicolettore –
In questo splendido libro sono riportati in maniera esaustiva numerosi studi e teorie che ci permettono di inquadrare a trecentosessanta gradi quelli che sono gli avvenimenti che contrassegnano le dinamiche gruppali.
Alla base della maggior parte dei gruppi formali vi sono dei valori, degli ideali, che vengono più o meno accettati dai diversi membri. Quando un individuo appartenente, per esempio, ad un gruppo di lavoro tende a deviare da quello che è l’attuale modo di pensare della maggioranza, allora verrà richiamato a rispettare il pensiero convenzionale.
Se il clima di gruppo non è in grado di accogliere questa devianza come un potenziale precursore di cambiamento che potrebbe portare ad un miglior modo di pensare e di operare insieme e che tenga conto dei bisogni e dei pareri di tutti, allora quel gruppo è destinato a non evolversi e a radicarsi in valori e ideali che non considerino gli effettivi bisogni interni ed esterni al gruppo stesso.
Nel libro viene riportato un caso che parla di come i valori rigidi possano portare i membri di un gruppo a perdere il proprio pensiero critico-riflessivo e a muoversi verso un obiettivo, più o meno irrazionale, operando senza riflettere sul significato delle proprie azioni. In questa tipologia di gruppi prevale spesso una struttura gerarchica suddivisa in livelli di controllo. Chi viene sorpreso a deviare dal pensiero di gruppo viene sanzionato o, nel peggiore dei casi, ostracizzato.
L’ostracismo è un atto che tende ad allontanare una persona dal proprio gruppo di appartenenza, privandola della propria identità sociale e lasciandola da sola, in balia del mondo, senza più punti di riferimento. In alcuni casi, vengono sottratti anche quegli strumenti, prima messi a disposizione dalla propria cultura, che permettevano di agire e di attribuire significato al mondo.
Di conseguenza, se il dolore psicologico è sperimentato in forma cronica si svilupperà una forte depressione. L’uomo è un essere sociale che se privato delle relazioni potrebbe perdere la voglia di vivere.