Descrizione
Demostene Psimaris è un tranquillo antiquario di origine greca che ha trascorso la maggior parte della propria vita a Trieste. Uomo piuttosto schivo e solitario, nutre un grande amore per il proprio lavoro: quando Elke, la vedova di Mauro Ghersina, assassinato in circostanze poco chiare cinque anni prima, si rivolge a lui per ritrovare un importante quadro, non può tirarsi indietro. Il quadro in questione è Il cimitero ebraico e rappresenta per lei un importante cimelio di famiglia, nonostante sia ritenuto maledetto per l’aura funesta che porta con sé. Attraverso i canali ufficiali del magistrato Valentina Stuparich, donna ambiziosa e apparentemente molto algida e austera, e quelli meno ufficiali dell’antiquario, riemergono elementi che riportano il lettore al passato della famiglia di Elke e di Trieste.
Un giallo in cui la Storia si mescola con le relazioni umane e sociali e in cui le azioni compiute nel passato non cessano di avere un’eco gravida di ripercussioni nel presente.
Stefano Scarpa è nato a Trieste nel 1968, ma vive a Roma da molti anni. Oltre che autore per il teatro e la televisione, ha all’attivo altri cinque romanzi e vari video di natura artistica e politica: web designer, web content creator, editor audio e video, copyrighter e regista, la sua attività creativa non si limita alla scrittura, ma spazia in tutti i campi.
Cristiano –
Ci si immerge immediatamente nel mistero che lega i diversi personaggi legati a doppio filo tra loro e con la Storia. Ricco di eventi inaspettati da leggere tutto d’un fiato.
Massimo –
Una storia che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina. Letto tutto d’un fiato, non riuscivo a smettere, è un giallo che ti incolla alle pagine finché non arrivi al finale. Lettura scorrevole e piacevole. Bella scoperta!
Leonardo –
Un romanzo che ti inganna. Trieste è protagonista insieme ai vari personaggi, ben delineati, fatalmente collegati ad un quadro maledetto. Ma ciò che sembra già maligno può nascondere qualcosa di ancora più oscuro…
Monica –
Schietto, diretto, senza fronzoli: i capitoli si aprono senza preamboli, gli attori entrano in scena senza presentazione mantenendo la concentrazione del lettore e la giusta dose di curiosità; d’altra parte è subito chiaro che si ha in mano un giallo e non un romanzo.
Trieste si scopre concreta ed inaspettata poi la storia entra in un ambiente dove le pareti non sono importanti, dove ciò che accade è frutto di dolori più grandi e il “giallo” assume contorni di “poliziesco” con un alternanza fra personaggi che fanno a gara per essere protagonisti.
Da leggere, superando l’ansia immotivata ed iniziale generata dal titolo.
Maria –
Giallo avvincente e coinvolgente. I personaggi sono descritti in modo dettagliato sia fisicamente che psicologicamente. La loro storia presente è legata a doppio filo al passato. Il mistero del quadro “Il cimitero ebraico” si fa sempre più intrigante. Bello. Da leggere tutto d’un fiato.
Angela –
Caratterizzato da un crescendo che parte da una Trieste solare e accogliente ad un intrigo sempre più cupo che fa muovere i suoi personaggi, dai caratteri ben delineati, tra le ombre,gli odori e i sapori del periodo più nero della nostra storia. Pare che a tirare le fila sia un antico quadro maledetto…..
Angela –
Caratterizzato da un crescendo che parte da una Trieste solare e accogliente ad un intrigo sempre più cupo che fa muovere i suoi personaggi, dai caratteri ben delineati, tra ombre, odori e sapori del periodo più buio della nostra storia. Pare che a tirar le fila sia un antico quadro maledetto…
Erica –
Letto tutto d’un fiato, ambientato in una Trieste ancora terra di confine, incontro di culture, rappresentate dai personaggi del romanzo.
Claudia –
Libro molto avvincente, che ti fa immergere nella bellissimaTrieste e nelle vite dei protagonisti. Mi ha appassionato dalla prima all’ultima pagina in un crescendo di emozioni e voglia di scoprire un finale che non ti delude.
M.Francesca –
Un giallo avvincente che ti accompagna alla verità senza farti sentire il peso dell’attesa; che ti rende il viaggio così piacevole che a tratti, quasi ne dimentichi la meta! Seppure con la giusta dose di curiosità e di suspense. Questo, grazie all’ abilità dell’autore che ti conduce alla soluzione quasi prendendoti per mano e facendoti addentrare nello spazio narrativo con una descrizione talmente minuziosa da scorgerne ogni crepa nel muro ; da sentirne l’odore degli arredi e da respirarne l’aria consumata nei vicoli di Trieste. La stessa capacità dell’autore ti fa calare con gradualità e con naturalezza e nella mente e nell’ anima dei suoi personaggi fino a toccarne la loro profonda solitudine e inadeguatezza. Tutto in una cornice altrettanto meritevole che racconta lo spaccato di una città che personalmente non conosco ma che viene dipinta con una cura e un minimalismo tali da regalare al lettore la sensazione di percorrerla fisicamente tra le pagine che sfoglia. Il tutto condito dalla nota emotiva di un periodo storico che scuote le coscienze. La scoperta del colpevole alla fine diventa quasi un dettaglio ma non affatto per ovvietà o prevedibilità ( anzi il mio sospetto era un altro!) ma per l’estrema ricchezza narrativa e storica che già di per sé, a prescindere, l’opera racchiude. Bravo Stefano Scarpa.
Marco Riccardi –
La storia è molto interessante. I luoghi sono descritti in modo magistrale e l’analisi dei personaggi è molto accurata. Fino all’ultimo il lettore è tenuto in allerta per capire chi è stato l’assassino
Mauro –
Uno Scarpa decisamente più maturo ci fa pian piano addentrare negli intricati vicoli di Zità Vecia (vecchia Trieste) per poi guidarci all’uscita attraverso una dettagliata mappa, sapientemente ben disegnata.
Il mistero fitto del romanzo si dipana attraverso una agevole lettura, frutto di una scrittura fluida e scorrevole.
Talmente avvincente che l’ho letto in tre giorni di relax al mare, rivelandosi un ottimo…compagno di ombrellone.
Ottimo titolo, attendo il prossimo.