Descrizione
Gocce di corallo non è una raccolta tematica, ma condensa in sé l’esperienza di vita, i sentimenti, le passioni e i desideri di un uomo, che nel corso degli anni ha raccolto versi e intere poesie, fino a crearne un piccolo volume veloce da sfogliare e complesso da assimilare. Perché i versi di Gioacchino Musumeci sono ben calibrati e taglianti, brevi ma intensi. Immagini di sentimentalismo narcisistico si intervallano al femminismo e maschilismo autoreferenziale, frammenti di attentati terroristici e riferimenti a chi combatte la Mafia ogni giorno.
Il verso libero lascia spesso lo spazio alla non prosa segmentata, all’endecasillabo, al settenario e a tanti altri tecnicismi della poesia classica, recuperando uno stile che la poesia moderna sembra aver dimenticato.
Gioacchino Musumeci, in arte, è sardo ed è nato a Cagliari nel 1965. Domiciliato a Roma, svolge l’attività di libero professionista nel quartiere di Tor Bella Monaca. Ha sempre avuto la passione della scrittura, sviluppando il suo amore per la poesia con fatica nel corso degli anni. Per lui l’arte è un posto di solitudine in cui rifugiarsi.
Cosimo Antonaci (proprietario verificato) –
Poesie che spaziano dall’intimità all’attualità, si leggono d’un fiato. Alcune le ho lette…cantando, perchè credo si prestino anche ad essere messe in musica. Mai banali, portano sempre il lettore alla riflessione ed alla rilettura per afferrarne appieno il sapore. Una gran bella scoperta. Ne ho comprato una copia per me e dopo averle lette, ne ho appena acquistate altre due da regalare a due persone speciali, visto anche il periodo natalizio non poteva esserci scelta migliore.
Contini Giuseppe –
Davvero interessante. Versi brevi e veloci, alla portata più o meno di tutti. Non c’è tendenza a esagerare con esposizioni criptiche o particolarmente complesse. Riferimenti storici recenti e spunti di riflessione. Ho trovato le poesie molto dirette, e a dispetto dell’apparenza a tratti scarna, alcune traboccano di sentimenti e qualche rimpianto e sofferenza elaborata. Mi ricorda vagamente Sandro Penna. Il tutto appare come lo spicchio minimalista di un universo decisamente più grande e complesso che l’autore vuole comunicare, riuscendoci molto bene. Bravo.