Descrizione
In questo romanzo si narra la vita di una provincia latinoamericana dove si verificano gli stessi accadimenti che capitano ovunque: matrimoni, funerali, processi, scene tragiche e scene comiche. Sotto qualunque cielo, infatti, di tali eventi è fatta la realtà degli uomini, ma nell’universo latino-americano essa appare filtrata da una propensione verso il fatalismo e la magia. La storia si svolge nella Mata Atlântica, la foresta pluviale amazzonica, la silva in cui vivono la Maga Amancay, figura tanto ambigua da far dubitare che esista realmente, e un giaguaro nero, yaguareté – metafora del soprannaturale – collegati da un rapporto simbiotico. Attorno a loro si innescano nuclei narrativi solo in apparenza distanti fra loro. La storia, ambientata intorno al 1907, si articola in dieci voci (decafonia) che raccontano di un mondo concreto e reale di cui fanno parte, elementi magici e fantastici. Decafonia. Sinfonia verde a dieci voci – o: la Maga del Paranà si inserisce a pieno titolo nella corrente letteraria, originalmente latino-americana, del realismo magico: in questo romanzo l’improbabile diviene concreto, e tutti gli elementi assumono una nuova luce caricandosi di un’impalpabile energia magica che stupisce e incanta.
VLADIMIRO MERISI, al secolo Massimo Rosa (Napoli, 1953), laureato in Filosofia, è un ex dirigente bancario oltre che un batterista non professionista di un quintetto jazz che ha associato al lavoro in banca la passione per la musica. Attivo, fin dagli anni ‘70, con articoli sindacali e politici, recensioni musicali e teatrali, dopo le dimissioni dall’Istituto di credito e l’inizio della libera professione, inizia a riordinare la propria produzione poetica e narrativa. Ha all’attivo svariate collaborazioni antologiche e proprie pubblicazioni online fra le quali la silloge Qualcuno un giorno… leggerà di te e la raccolta di racconti in tre volumi Cronache di universi paralleli.
Anna Maria Rosa –
Romanzo avvincente e scorrevole da leggere ,avvolge il lettore in un’atmosfera magica e lo pone davanti ad un finale inaspettato. D’effetto anche il linguaggio corale,come se fosse la gente a narrare,tecnica usata anche nel verismo, ma qui l’irreale vince sul reale.
Francesco –
Un libro, al tempo di oggi (iper scientifico e tecnologico), “fastidioso” perché mette in discussione le certezze razionali con la semplice forza della narrazione, con la capacità di trascinarti dentro di essa con tutte le scarpe. Fastidioso perché senza esercitare alcuna pressione ti convince che tutto ciò che è narrato, è possibile. E vero. O almeno verosimile. E allora ti chiedi se quel dato incontro non è stato, per caso, per niente casuale…
Francesco –
Un libro, in questo tempo iper scientifico e tecnologico, che “disturba” perché da’ voce a quanto abbiamo rimosso dalle nostre coscienze.
Biagio –
Affresco corale sudamericano di inizi ‘900.
È un modo di inquadrare questo libro.
Corale narrazione popolare intessuta di magia verisimile, un altro.
a seguire le vicende di Amancay, Occhi di smeraldo, sciamani e curandere si rischiano le vertigini, poi arrivano le pagine del diario di Agapito Medina a riportarti con i piedi per terra, accompagnato, però, dal dubbio di non aver semplicemente immaginato tutto il resto.
Fascinoso.
Cinzia Laura Ciardiello –
Incuriosita dal sottotitolo, spaventata dal secondo titolo.
Che dire…
Mai letto nulla di “latinoamericano”, il citato “cent’anni di solitudine” (ma non ci vedo nulla di magico) visto a cinema; preferisco Fante, Bukowski, Hemingway e, quindi, una scrittura assai lontana da questa.
La storia, tutto sommato, è interessante, anche avvincente a tratti (la liberazione della cantante, l’esito finale); la scrittura elastica e eclettica (il dramma di Cajo, l’episodio di Epifània) talvolta poetica (senza spoilerare, il finale) altre assai realistica… ; i personaggi ben delineati (Cajo ed Estrella e il colonnello Barreiro i miei preferiti).
Insomma non sono 15€ stracciati, ma non lo ricomprerei.
Chrystian Casella –
Perché dovrei comprare il libro di uno sconosciuto?
È amico mio (60%)
È il mio genere preferito (25%)
Costa poco (15%)
La seconda + adoro i felini + il titolo incuriosisce.
Il testo è rispettoso del genere; le situazioni, i dialoghi sono plausibili; i personaggi credibili.
Le nutrici mi sembrano meritevoli di menzione.
Monica Menzogni –
Decafonia è un romanzo unico nel suo genere, capace di trasportare il lettore in un’atmosfera sospesa tra la realtà e la magia. La maga affascina e turba il lettore. Non ha facoltà divinatorie ma il dono di scrivere tempo per tempo gli accadimenti attraverso un dialogo costante e mistico con gli elementi della natura. E la natura sa essere terribile quando necessario.
La scrittura è sapiente, ricca, sorprendente. Il lettore entra nella foresta di araucaria e ne resta ammaliato.
Non manca la componente storica che arricchisce la narrazione oltre a una sotto traccia filosofica.
Ci si commuove, si ride, si soffre, si empatizza coi personaggi.e si esce completamente soddisfatti dalla lettura. Il finale è sorprendente. Decafonia è un viaggio per cui vale la pena di pagare il biglietto. Imperdibile.
Anna Maria Fortunato (proprietario verificato) –
Un libro che mi ē piaciuto tanto, originale nel suo genere …. il susseguirsi degli eventi, i molteplici personaggi tra cui talvolta ci si perde un po’, le vicende …il tutto ambientato in una realtå magica, surreale, talvolta poetica che lascia ampio spazio alla fantasia, all’ immaginazione.
Bella la descrizione della foresta amazzonica (la Mate saggia che aiuta chi ė nella ragione) e che dire della tenerezza di Occhi di Smeraldo e della Maga Amancay.
La narrazione ê di piacevole lettura , ma un po’ cruda ed esasperata in alcuni punti come nell’ episodio che riguarda l’ uccisione del marito di Deograzia.
Monica Fedele –
Letto molto piu’ velocemente di qualsiasi altro romanzo io abbia letto prima. Una storia intrigante, misterosa, fantastica, ma al tempo stesso ironica e leggera. Mi ha ricordato lo cunto de li cunti di cui ho visto solo la trasposizione cinematografica, ma anche un po’ l’odissea. Insomma sembra gia’ un classico, ricco pero’ di elementi unici e originali
Fausto Scatoli –
Bello.
Romanzo verde, come la sinfonia a dieci voci di cui parla, dove la Silva, la foresta, ha un ruolo preponderante anche se non entra mai in gioco direttamente. Inserisce però i suoi abitanti, umani e non, le acque, le piante, e ognuno ha un ruolo predefinito.
Una storia diversa, fuori dalle solite righe e schemi, che coinvolge il lettore e lo trascina a fare a volte da spettatore e altre da comparsa diretta nel luogo degli avvenimenti.
Storie di uomini e donne, storie sfortunate e non, a tratti comiche per poi divenire tragiche. Insomma, un insieme di accadimenti e di emozioni aleggianti tra magia e vivere comune che si legge con piacere fino all’ultima riga.
Alcune cose restano in sospeso, ma credo sia giusto così.
Liliana Tuozzo (proprietario verificato) –
Decafonia
Un racconto intriso di magia che ricorda scrittori latino-americani come Marquez, che ho molto amato. Lo scrittore è come se si svestisse dei panni di narratore italiano e assumesse un ruolo del tutto particolare: il linguaggio, la rappresentazione, le espressioni usate appartengono proprio al mondo di cui si fa portavoce rivestendo i panni del cronista, Agapito Medina.
C’è fascino in questa storia, fatta di tante storie che non seguono un filo logico, ma si presentano al lettore come emozioni e vanno accettate come tali. L’incontro con la maga è particolare: ci troviamo dinanzi a una cieca che vede al di là del visibile e può leggere nel futuro.
Le figure femminili hanno tutte una loro forza. Ognuna ha un suo ruolo che si svela man mano nelle pagine del libro. La maga cambia, ma la magia di quei luoghi persiste: ci sarà sempre una Amancay a guardare con gli occhi del suo fedele giaguaro.
La scrittura segue ritmi diversi; eppure, riesce a essere chiara e ad attrarre in mondo ricco di mistero, di passionalità il che rende questa opera unica nel suo genere.
Giulio –
Ho iniziato a leggere che erano quasi le 23. Rientravo da un weekend di lavoro ed ero ancora teso per la stanchezza. Ho iniziato dalla prefazione e stavo prr chiudere. Gli ho dato un’ultima chance: la prima Voce.
Poi la seconda e ancora la terza e così fino alla fine.
Ho terminato che erano le due passate. Ho pensato che dopo meno di quattro ore avrei dovuto rimettermi in viaggio.
Mi sono chiesto chi me l’avesse fatto fare di tirare così tardi.
Mi sono risposto che ne era valsa la pena.
Ho spento la luce e mi sono addormentato nella Silva. Accanto ai miei piedi ronfava Occhi di Smeraldo!
Bello. Bello, Bello!
Cloris –
Libro suggestivo che attira il lettore negli intricati e affascinanti percorsi dell’animo umano attraverso le variegate storie, piane o complicate, dei suoi personaggi che si intersecano in un disegno prezioso e decisamente appassionante.