Descrizione
Jacopo è un giovane scrittore che non riesce a scrivere. È in preda a un blocco e, dopo l’ennesimo, vano, tentativo di riempire la pagina bianca, deciso a berci su, incappa per caso in un misterioso pub: si chiama Da Mirò e, in tanti anni, non lo aveva mai notato prima. Al suo interno, Jacopo trova un gruppo disfunzionale composto dai clienti abituali del posto: Mirò, il marinaio, Gasparo e Brunello, figure, come lui, che hanno lasciato la propria missione di vita incompiuta, strozzata. E poi c’è la donna con i capelli sciolti e che non sembra provenire da Roma. Bella e magnetica, siede su un trono e beve un Talisker dell’isola di Skye, doppio. Non parla con nessuno, mai. Jacopo sente di aver trovato il suo luogo di appartenenza, una famiglia adottiva che riesce finalmente a comprenderlo. Ma il Da Mirò non è un luogo come gli altri: ti risucchia dentro un vortice composto da alcol, confusione e corruzione, non lasciandoti respiro.
Gli insuccessi della vita sono il filo rosso che unisce i protagonisti del racconto, ma riuscirà Jacopo a scappare da tutto questo?
Matteo P. Glendening ha 23 anni e vive a Roma. Lavora come social media manager, ufficio stampa e articolista. Nel gennaio del 2022 ha pubblicato il suo primo romanzo, I Re di Sangue, in self-publishing.
Rossana –
Personale.
Evocativo.
Distopico e realistico.
Questo libro mi ha affascinato dalla prima pagina. Una scrittura tagliente che mostra la cruda realtà della vita dei giovani. In ogni capitolo si creano delle scene sempre più vivide, le quali scorrono come in un film. Il fascino con il quale l’autore racconta un tema cosi fragile, come la sensazione di fallimento in età giovanile, rende questo libro, seppur piccolo, un racconto di ispirazione per tutti coloro che si sono sentiti impotenti di fronte alle proprie passioni. Un libro riuscito, da leggere tutto d’un fiato.