Descrizione
Clara si è lasciata scivolare fino quasi ad annegare nelle profondità del suo inconscio, un luogo misterioso e potente. Cosa dovrà accadere perché torni a scegliere di riappropriarsi di ogni aspetto di se stessa e creare la vita che vuole, la vita che merita? A volte è necessario toccare il fondo per accorgersi di essere precipitati nell’oblio più denso, e per arrivare a desiderare di risalire e risorgere come una Venere dalle onde.
Una storia di risvegli, incontri e relazioni, segnata dalla parabola che va dal dolore di perdere tutto alla gioia di ritrovare quelle poche cose di cui abbiamo davvero bisogno. Un racconto dove poesia e ironia si armonizzano nell’energia dell’amore, guidati dalla magia e accompagnati dal mistero.
Destreggiandosi abilmente tra il romanzo rosa, giallo e nero, e arrivando persino a toccare i confini che sfumano nel soprannaturale, Clara. La memoria dell’acqua offre diversi spunti di riflessione, stimola il desiderio d’introspezione e la voglia di guardarsi allo specchio con rinnovata sincerità, senza rinunciare a parentesi di divertimento e leggerezza.
Valentina Lanfranchi nasce a Milano nel 1978 e cresce in Liguria finché, dopo trentacinque anni, sceglie per amore di tornare nella pianura natia. Laureata in Lingue straniere moderne, la vita la sospinge dapprima verso l’insegnamento per poi portarla verso gli studi olistici.
Alessio –
È una ferita profonda ad aprire la narrazione. È la sua cura a generare la storia.
Il suo sviluppo distilla elementi sottili e personalità commoventi. La trama sembra tracciarsi da sola toccando vertigini di verticalità e danzando elegantemente fra il dolce e l’amaro della quotidianità, il tutto raccolto nella abile cornice del giallo.
Con la lettura delle prime pagine la percezione è l’imbarazzo di lasciarsi condurre pericolosamente per mano sul ghiaccio sottile, fino a scoprire che era un passaggio necessario per aprire la strada alla libertà di camminare “a piedi nudi nel parco”
E’ stata una lettura piacevole e stimolante
Alessio –
È una ferita profonda ad aprire la narrazione. È la sua cura che genera la storia.
Il suo sviluppo distilla elementi sottili e personalità commoventi. La trama sembra tracciarsi da sola toccando vertigini di verticalità e danzando elegantemente fra il dolce e l’amaro della quotidianità, raccolto nella abile cornice del giallo.
Con la lettura delle prime pagine la percezione è stata l’imbarazzo di lasciarsi condurre pericolosamente per mano sul ghiaccio sottile; fino a scoprire che era un passaggio necessario per aprire la strada alla libertà di camminare “a piedi nudi nel parco”.
Grazie Valentina
È una ferita profonda ad aprire la narrazione. È la sua cura che genera la storia.
Il suo sviluppo distilla elementi sottili e personalità commoventi. La trama sembra tracciarsi da sola toccando vertigini di verticalità e danzando elegantemente fra il dolce e l’amaro della quotidianità, raccolto nella abile cornice del giallo.
Con la lettura delle prime pagine la percezione è stata l’imbarazzo di lasciarsi condurre pericolosamente per mano sul ghiaccio sottile; fino a scoprire che era un passaggio necessario per aprire la strada alla libertà di camminare “a piedi nudi nel parco”.