Descrizione
Siamo tra Roma e la Provincia degli Alverni, nel bel mezzo dell’autodistruzione delle corti Imperiali di Valentiniano III, di Romolo Augusto, tra il 450 e il 476, e la comparsa di Attila e Odoacre. Oltre vent’anni in cui la tragicità della situazione incombe come un’ombra su tutti e tutto, uomini e cose. Un bagliore pacifico proviene proprio da quella Provincia dove, per caso, nascono un ottimo Imperatore, Avito, la prima vittima di Ricimero, e suo genero, un bravo segretario e poeta, poi vescovo e santo che, rientrato in patria, cede uno spazio del suo episcopio alle figlie per crearvi un cenobio di clausura. Qui si rinchiude Alipia, la voce della memoria che getterà una luce sulle vicende più buie e nascoste. Attraverso i suoi racconti scorgeremo anche il dolore di Brumilde, sua cognata, figlia di Ricimero.
Con la precisione di un miniaturista, Lidiano Balocchi tesse un arazzo particolareggiato con i sottili fili delle confessioni intime e con quelli spessi della storia antica.
Lidiano Balocchi, autore non fresco di stagione, già funzionario pubblico, ama la storia e la ricerca: dall’esperienza dei padri vorrebbe trarre suggerimenti ed esempi per i discendenti. Oggi, pensionato, scrive romanzi partendo dalla micro e macro storia di personaggi lì immersi.
ida d’orazio –
Storia antica quanto la caduta dell’Imp Romano d’occidente, ma moderna in quanto a morire è sempre una donna giovane sposata per compromesso e convenienza politica tra grandi e potenti. il compromesso per fermare la guerra. Brumilde si trova in mezzo. Non può, deve per forza fermare una parte e l’altra, il padre e il marito, il genero e il suocero per riportare pace nell’Impero, ma anche in famiglia. il suo sforzo non riesce e lei deve morire di crepacuore.