Descrizione
Questa è una storia di deliri, di pazzi scatenati e di ubriachi; ubriachi di parole e di sesso. Un tempo ben inseriti nella società degli uomini, se ne sono distaccati per assecondare le proprie pulsioni e vivere secondo natura, nelle sue forme più selvagge e libere. Il loro è un esilio ideologico e fattuale: si sono infatti stabiliti in un paese lontano e inaccessibile che hanno ribattezzato Belzebù. Qui vivono portando all’estremo le parole e gli atteggiamenti, finché una notte, anche simbolica, non scende su di loro. Un romanzo in cui il pastiche linguistico ha il sopravvento sulla trama, che si disgrega e diventa un caleidoscopio irruento e irriverente. Un esercizio di stile che sulla scia della neoavanguardia del gruppo ’63 riflette sulla vita, la morte, l’amore, la politica e la letteratura.
Pierantonio Pardi ha insegnato letteratura italiana all’ITAS “Santoni” di Pisa fino alla pensione. Il suo esordio narrativo è stato nel 1983 con Bailamme, che viene riproposto in una nuova edizione per Porto Seguro Editore. Negli anni seguenti ha pubblicato, insieme ad altri autori, Le vie del meraviglioso (Loescher, 1996), Il filo d’Arianna (ETS, 1999) e da solo Cicli e tricicli (ETS, 2002), Graaande… prof (ETS, 2005) e Il baffo e la bestia (ETS, 2021). Ha curato le antologie Le storie del Pinkhouse (ETS, 2013) e Cento di questi sogni (MDS, 2016).
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