Descrizione
Gli omicidi sono una disgrazia, lo sono doppiamente se per scovare il colpevole è chiamato Ulderico Bassani. Commissario di Polizia divenuto tale per una misteriosa manovra divina, nessuno capisce come faccia a essere così inetto. Persino il suo braccio destro, il vice ispettore Beltramutti, passa le giornate a cercare di sopravvivergli.
La vittima è il professor Andrea Moras, giovane, affascinante e misteriosamente assassinato. Ucciso in una notte uggiosa. Sulla scena del delitto la sola cosa che riesce a notare il commissario Ulderico Bassani è la straordinaria bellezza dell’unica testimone presente.
Tra gli autosabotaggi del suo superiore, una fitta rete di alibi che si intrecciano e contorcono fino allo sfinimento, a prendere le redini della situazione è il vice ispettore Beltramutti. Con pazienza e una volontà ferrea, dovrà sollevare il pesante coperchio di una ridente cittadina solo apparentemente perfetta. Tra adolescenti dagli occhi bugiardi, padri gelosi e fidanzati con qualcosa da nascondere… benvenuti a Qualchegnacco.
Non è facile reperire informazioni sulla vita di Massi D. Gian, di lui si sa poco e nulla. Le scarse notizie riscontrabili ci dicono che nasce nel 1965 in una città a circa 600 km da Udine. Studente distratto e svogliato, concede le sue attenzioni dapprima all’arte della musica e solo successivamente a quella della scrittura. Non potendo fare dell’arte la sua fonte di sostentamento, accetta, suo malgrado, di essere impiegato presso un Ente statale. Mass D. Gian non ama definirsi uno scrittore, si reputa un raccontatore di storie che prendono spunto da casi realmente accaduti, o almeno questo è quello che lui dichiara.
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